Nakasendo – la via di Kiso a cura di Andrea Lippi

 

Sabato 10 e Domenica 11 presso la Villa Vogel di Firenze, si terrà la tradizionale Festa Tanabata Giapponese a cura di Lailac asociazione culturale giapponese.

Anche per quest’anno continua la collaborazione tra Andrea Lippi e Lailac con una piccola sezione dedicata ad un luogo particolare del Giappone che Andrea ha visitato e fotografato recentemente, ovvero il Nakasendo, un’antica via di collegamento tra Kyoto e Tokyo che oramai in disuso da anni, permette ancora di essere attraversata a piedi e di godere di panorami e villaggi tradizionali.

I pannelli della mostra illustrano il cammino, attraverso il materiale originale messo a disposizione dall’ente del turismo giapponese, le immagini e i testi di Andrea Lippi.

 

Quando: Festa Tanabata 2021 – Villa Vogel Firenze, sabato 10 e domenica 11 dalle ore 17 alle ore 23

 

 

 

In diretta streaming con “Giappone e le arti lente”

Venerdi 25 Giugno si è tenuto un breve talk promosso da Agri-travel expo di Bergamo con Andrea Lippi, Luigi Gatti e Anita Cerrato di Kintsu Handmade per parlare di Giappone e arti lente. E’ stato affrontato il tema del cammino e della pratica dello Shinrinyoku, delle antiche tecniche di restauro del Kintsugi e infine di fotografia con il progetto “Lights of Japan” di Andrea Lippi.

E’ possibile rivedere l’incontro sulla pagina Facebook di Agri e Slow travel expo, questo il link al talk

 

 

 

“Foco mettesti dentro in la mia mente” – le immagini di Andrea Lippi

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Il progetto nasce per la ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri ed è stato presentato in uno spettacolo dal titolo “Foco mettesti in la mia mente” con le voci di Andrea e Angela Giuntini e le musiche di Gabriele Bochicchio. Lo spettacolo si tiene nella cornice del Festival del teatro di San Miniato – Istituto del Dramma Popolare, nello splendido scenario della piazza del Duomo. Andrea Lippi ha realizzato le immagini per lo spettacolo fondendo insieme fotografia, proiezioni, immagini generate dal computer e oggetti stampati in 3D e proiettati come ombre cinesi su una preziosa carta da Shoji giapponese.

Si ringrazia la Fondazione Istituto del Dramma Popolare

 

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Fotografie di scena: Fondazione Istituto del Dramma Popolare, San Miniato

 

 

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Presentazione del dossier Erodoto108: “Fragile Islanda” in streaming giovedi 13.05 ore 1830

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Giovedi 13 maggio alle ore 1830 verrà presentato, online sulla pagine facebook di Erodoto108, il nuovo numero della rivista con il dossier sull’Islanda, dal titolo “Fragile Islanda”.

Alla presentazione in streaming, parteciperanno: Andrea Lippi, Raoul Precht, Susanna Cressati, Roberto Luigi Pagani e Alessandro Venier (BBE Bottega Errante Edizioni)

 

 

 

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Erodoto108: “Fragile Islanda” il dossier con le foto di Andrea Lippi

E’ in edicola e disponibile sul web il nuovo atteso numero di Erodoto108 (Bottega Errante Edizioni) con un dossier speciale sull’Islanda dal titolo “Fragile Islanda”.

Il dossier pubblica alcune foto realizzate da Andrea Lippi nel 2017 e tratte dal progetto “Icelandic vibration”, anche la copertina della rivista è una fotografia di Andrea scattata sulle spiagge dei fiordi settentrionali islandesi.

Per informazioni sulla rivista e sul nuovo numero:

 

 

 

“Il linguaggio sospeso” una conferenza in streaming di Andrea Lippi

Andrea Lippi sarà in conferenza streaming giovedi 18 febbraio 2021 con il titolo “Linguaggio sospeso”.

La conferenza prendendo spunto dalla descrizione che Roland Barthes fa degli haiku giapponesi nel suo “L’impero dei segni”, cercherà di districare le maglie dell’astrattismo nelle delicate differenze di visione tra oriente e occidente nel corso dei secoli, per poi arrivare a parlare di alcuni fotografi occidentali e orientali che hanno segnato e continuano a segnare con le loro opere, la storia della fotografia ed il racconto dei grandi temi dell’umanità.

Quando: giovedi 18 febbraio 2021

Sulla piattaforma ZOOM (link in locandina)

in collaborazione con il CCF La Fototeca

 

 

“Il linguaggio sospeso” fotografia, arte e zen per Sogetsu

Andrea Lippi partecipa con un breve saggio su fotografia, arte e Zen, al blog dell’associazione Ikebana Sogestsu di Roma

Il saggio può essere letto sul blog al seguente indirizzo: https://bit.ly/3nlDlwX oppure qui di seguito:

 

Il linguaggio sospeso

Ricordo spesso quella mostra, alcuni anni fa a Firenze: in una sala, nell’oscurità, erano esposti alcuni lavori di Mark Rothko, grandi macchie di colore ben illuminante nella penombra dell’allestimento. Mi avvicinai ad una tela ed iniziai a fissarla ed a provare, minuto dopo minuto, un senso di distacco dallo spazio in cui ero e di contemporanea e completa attrazione verso l’opera. Con l’immaginazione trovai una nuova e inaspettata profondità nel dipinto, e fu allora che quelle macchie di colore diventarono qualcosa di meno astratto: forse un campo di grano ed un cielo? forse quello stacco sfumato tra le due campiture poteva essere la foschia all’orizzonte? Compresi che quelle due grandi campiture di colore potevano trasportare lo spettatore verso nuovi e sconosciuti livelli di profondità e che quella visione si era fatta immagine in quel momento, in quella sala e che forse, il giorno dopo ne avrei avuta un’altra o forse nessuna.

Questa sensazione, di nulla che si fa sostanza, mi è tipica in molti contesti che hanno a che fare con il Giappone. Ad esempio, davanti ai paraventi di Tōhaku Hasegawa mi perdo ad interrogarmi su cosa si celi dietro a quelle nebbie. La mano del pittore disegna il pieno per rappresentare il vuoto, dona allo spettatore, la possibilità di andare oltre al visibile e la sensazione di aver afferrato una figura o un simbolo, in questa ostentata necessità che ogni volta abbiamo, di dover “riempire”, trovare le parole, dare un significato.

Nella casa tradizionale giapponese ci si può trovare smarriti: dove sono le pareti? Dove sono gli oggetti? Lo spazio in cui sono stato seduto ieri adesso non c’è più… Nell’architettura “shinden-zukuri”, originaria del periodo Heian, le pareti scorrevoli cambiano l’organizzazione della casa e si aprono verso il giardino fondendo e confondendo l’interno con l’esterno, il finito con l’infinito.

Nello haiku il significato, a discapito del significante, apre alla mente orizzonti lontani e diversi, crea suoni, ci trasporta da una stagione all’altra e come riesce in questo? Forse descrivendo minuziosamente una certa situazione? No, al contrario, uno Haiku lascia una sensazione di sospensione, che può farsi immagine nella nostra mente o rimanere tale come auspica Barthes:

 

“…le vie dell’interpretazione non possono che sciupare lo haiku: perché il lavoro di lettura che vi è connesso è quello di sospendere il linguaggio, non di provocarlo…”

 

Potremmo continuare per ore a parlare e meravigliarci su come il concetto del vuoto sia al centro della cultura giapponese e, in modo più ampio, nella cultura orientale. Molti degli esempi citati hanno in comune concetti come asimmetria e armonia che combinati insieme danno vita alla composizione ritmica che distribuisce pesi e misure, che crea musicalità.

Nell’ ikebana, ad esempio, proprio l’armonia si nutre del vuoto affinché essa sia percepibile. Le mani dell’artista, come se tenessero un pennello per disegnare un ideogramma, liberano dal superfluo, accostano e allontanano, partendo dallo spazio vuoto e creando grazie ad esso.

Credo sia stimolante perdersi in queste sensazioni e credo che lo sia ieri come oggi, in quanto si tratta di argomenti senza tempo. In fotografia ad esempio potremmo citare Hiroshi Sugimoto e il suo progetto “Seascapes”: fotografie di paesaggi di mare e cielo, senza persone, senza barche, natanti o altro, solo mare e cielo che si incontrano inevitabilmente su una linea a volte netta a volte sfocata. Scene vuote, molto simili tra loro ma l’artista sente la necessità di scrivere il luogo dello scatto come a volerne richiamare l’identità anche se non riscontrabile, come a ricordare che quello che apparentemente ci sembra uguale in realtà può non esserlo. In questa incertezza di base, l’occhio dell’osservatore si perde nelle mille onde del mare che ricordano il tempo che passa e che non può essere arrestato, proprio come l’acqua, proprio come il concetto di “mono no aware”, una frase giapponese che richiama la struggente e nostalgica sensazione di consapevolezza che tutto non può essere per sempre. Una sensazione che descrive bene Yoshida Kenkō, scrittore giapponese vissuto tra il XIII e XIV secolo, in questo brano:

Se l’uomo non svanisse come le rugiade di Adashino, se non si dileguasse come il fumo sopra Toribeyama, ma rimanesse per sempre nel mondo, a che punto le cose perderebbero il loro potere di commuoverci

 Lo spettatore della foto di Sugimoto indaga costantemente l’immagine alla ricerca di un soggetto riconoscibile oltre al mare e il cielo: che sia una barca, una persona o la linea di terra, nella necessità, ancora una volta, di dover trasformare l’immaginazione in immagine vivida.

In fotografia da anni ormai cerco di dare forma al vuoto: che sia un paesaggio, la fitta pioggia tra i palazzi di una città o il volto di una persona. Vorrei che le mie foto fossero inconsapevoli contenitori di immagini più che immagini loro stesse e so che il Giappone può aiutarmi in questa impresa.

 

Andrea Lippi Fotografia- Lights of Japan

Il lago Ashinoko nei pressi di Hakone, come nello Haiku di Basho:

 Diario di viaggio sotto la pioggia e il vento (1684-85), Matsuo Basho

 

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Nuova mostra in Giappone per “Lights of Japan” – Obu, 3-17 ottobre 2020

andrea lippi lights of japan obu giappone

Dal 3 al 17 Ottobre 2020, le fotografie della serie “Lights of Japan” di Andrea Lippi, saranno esposte presso la città di Obu in Giappone, presso i grandi spazi di AllObu, in collaborazione con l’associaizone culturale ItaliaGiappone e Italiana.JP

Per maggiori informazioni: https://library.allobu.jp/

 

andrea lippi fotografia giappone la grande via

Conferenza di Andrea Lippi – La grande via “Seminario Dojo”

andrea lippi fotografia giappone la grande via

Sabato 1 agosto nel pomeriggio, Andrea Lippi parteciperà con una conferenza insieme a Lugi Gatti, al seminario “Dojo”.
Un viaggio esperienziale in Giappone con Luigi Gatti, Patrizia Stefanini dell’ Istituto Europeo di Shiatsu e Andrea Lippi. In particolare l’intervento di Andrea si concentrerà sul tema dell’osservazione, cercando di scoprire come osserva il fotografo e come noi osserviamo una fotografia.

 

Per maggiori informazioni: La Grande Via 

 

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Presentazione Erodoto108 alla Mausolea di Soci, Arezzo

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Andrea Lippi, Luigi Gatti e Giovanni Breschi, presenteranno il prossimo 1 agosto, nel giardino della Mausolea di Soci (Bibbiena, AR), il nuovo numero di Erodoto108 che contiene il dossier intitolato “Inafferrabile Giappone”. Per l’occasione sarà allestita una mostra delle foto di Andrea Lippi, nei locali della Mausolea. Si ringrazia “La Grande Via” per la collaborazione.

Per saperne di più:

sito web della rivista: https://www.erodoto108.com/

speciale sul numero: https://www.erodoto108.com/numero-27-estate-2020/

La rivista è presente in edicola oppure acquistabile online qui: https://www.erodoto108.com/numero-27-estate-2020/